Ultime settimane frenetiche in vista di Daytona, soprattutto nelle due serie minori dove i piccoli team stanno definendo i loro programmi e annunciando i loro piloti. Come ciliegina sulla torta sono arrivate la cerimonia della Hall of Fame e la consueta conferenza stampa in cui la Nascar ha annunciato le modifiche al regolamento sportivo che segnano una ventata di aria fresca dopo le critiche degli anni scorsi.
- Nella giornata di lunedì la Nascar ha annunciato il regolamento sportivo per il 2019. Numerose le modifiche, di cui molte attese dai tifosi negli ultimi anni. La novità più interessante è quella del primo annuncio riguardo la cosiddetta Gen-7, la nuova vettura che sostituirà l’attuale Gen-6 – introdotta nel 2013. La Nascar vorrebbe che la nuova tipologia di auto per la Cup Series debuttasse all’inizio della stagione 2021. Questo progetto, con l’obiettivo dichiarato di attrarre (almeno) cinque costruttori diversi, due in più degli attuali, anticiperebbe di un anno l’introduzione del nuovo motore – quasi sicuramente sempre V8 – anch’esso disegnato per attrarre nuovi costruttori e che avrà una potenza base inferiore agli 850 CV della Gen-6 e più orientato ai dati del 2019. Infine, la carrozzeria che sarà introdotta nel 2021 sarà sicuramente in materiali compositi, così come successo progressivamente in Xfinity Series fra 2017 e 2019 e come accadrà anche nella Truck Series. Per quanto riguarda le categorie propedeutiche, invece, l’intenzione è quella di creare una vettura base comune fra K&N/ARCA, Pinty’s (Canada), Peak (Messico) ed EuroNascar, in modo di poter attrarre meglio i giovani talenti anche se non nati negli USA. Prima del botto finale sono state annunciate anche le modifiche concordate alla disponibilità dei piloti nei confronti dei media, la conferma del programma Dash4Cash in Xfinity Series e la creazione di uno analogo, su tre gare, nei Truck, l’esclusione dal gran finale di Homestead della Truck Series pure dei piloti iscritti alla Xfinity e non solo quelli della Cup, come successo finora, e la conferma delle qualifiche multi-round di gruppo (nonostante il nuovo pacchetto aerodinamico che privilegia la scia), solo con durata dei turni ridotta (da 15+10+5 a 10+10+5, sempre con i migliori 24 e 12 che avanzano rispettivamente dopo il primo e secondo round). Infine, la notizia da copertina: il sistema delle penalità è stato ulteriormente aggravato e – in caso di violazione grave – ci sarà finalmente la squalifica dalla gara con la perdita di tutti i benefici (punti, playoff points, premio e statistiche annesse) e non più solo la penalizzazione in punti e una multa. Va in pensione dunque il concetto pre-Internet di “i tifosi devono lasciare il circuito sapendo chi ha vinto” e si entra nel terzo millennio. Ma non è finita qui: i controlli tecnici non si svolgeranno più al R&D Center di Charlotte fra martedì e mercoledì, bensì le prime tre vetture saranno ispezionate approfonditamente subito dopo la gara e in circa 90 minuti si saprà la classifica ufficiale. In settimana si saprà la tabella esatta con l’abbinamento violazione-penalità, ma il metro di confronto riferito è quello secondo cui l’infrazione del 2018 commessa dal team di Kevin Harvick avrebbe portato alla squalifica nella gara dei playoff in Texas.
- Si sono svolti gli ultimi test pre-stagionali a Las Vegas, ancora una volta col nuovo pacchetto aerodinamico. Dopo le consuete discussioni sull’efficacia e l’apparenza delle modifiche tecniche (dopo i primi giri la vettura più veloce in pista, e nettamente, era Noah Gragson con la #9 del JR Motorsports, dunque della Xfinity Series) e dopo numerose prove “di gruppo”, organizzate per valutare il comportamento in condizioni di gara, il più veloce al termine della due giorni – anche se vale decisamente poco – è stato Brad Keselowski davanti ad A.Dillon, Bowyer, Johnson e Newman.
- Venerdì sera sono stati introdotte nella Hall of Fame della Nascar cinque nuove persone. Si tratta di Roger Penske e Jack Roush, i fondatori delle omonime scuderie, Alan Kulwicki e Davey Allison, i protagonisti del campionato 1992 (vinto da Alan) e morti in due incidenti aerei l’anno successivo, e Jeff Gordon, il quattro volte campione nel 1995, 1997, 1998 e 2001. Dopo la consegna delle giacche ufficiali e dell’anello e dopo i discorsi in cui sono stati ricordati tanti aneddoti fra commozione e risate, è già tempo di pensare al 2020. A Daytona la commissione della Hall of Fame nominerà le cinque nuove persone che entreranno nella rosa dei candidati insieme alle 15 già presenti dagli anni scorsi e non ancora elette. A maggio a Charlotte si sapranno i membri (saranno ancora cinque?) della classe del 2020.
- Si stanno completando i ranghi per la Daytona500. Come già vociferato, Tyler Reddick correrà con la terza vettura, schierata per l’occasione e con il #31 che è stato appena “ritirato” per il ritorno del #8, del Richard Childress Racing. Cody Ware invece gareggerà in prima persona con la #51 del team di papà Rick.
- C’era molta curiosità nello scoprire chi sarebbero stati i piloti del neonato Spire Motorsports. Tra i tanti nomi circolati sicuramente quello di Quin Houff non c’era. E invece il giovane pilota della Virginia, che ha disputato delle buone corse in Xfinity Series rapportate ai mezzi a disposizione, correrà ben 16 gare sulla vettura #77. Restano ancora scoperte 16 corse, dato che oltre a Houff si sa solo che a Daytona gareggerà Jamie McMurray.
- Dopo aver venduto il charter al Rick Ware Racing, il TriStar Motorsports ha annunciato la volontà di essere presente ancora in alcune gare della stagione, ma non ci sarà alla Daytona500.
- Sono stati annunciati gli orari di partenza delle gare di Xfinity e Truck Series. Tra i tanti piccoli o grandi spostamenti, salta all’occhio la gara dei Truck al Gateway Motorsports Park di St. Louis del 22 giugno che avrà il via alle 22:00 della costa est, ovvero le 4 di mattina italiane, decisamente la gara più “tardiva” degli ultimi anni.
- Il JD Motorsports ha annunciato la sua formazione per il 2019 in Xfinity Series: sulla #0 ci sarà Garrett Smithley, sulla #01 Stephen Leicht, sulla #15 BJ McLeod e sulla #4 non più, come annunciato il mese scorso, Blake Koch – che ha preferito dedicarsi di nuovo all’azienda fondata l’anno scorso – ma il figliol prodigo Ross Chastain, beffato dalla chiusura del team #42 di Ganassi. Chastain guiderà l’auto che gli ha permesso di qualificarsi ai playoff nel 2018 per 30 gare su 33, dato che le restanti – Daytona compresa – le disputerà sulla seconda vettura, la #10, del Kaulig Racing.
- Piccola rivoluzione numerica al JR Motorsports: Noah Gragson non guiderà, come annunciato, la vettura #1 ma la #9, quella che negli ultimi anni ha regalato il titolo ad Elliott, Byron e Reddick; Michael Annett passa dal #5 al #1, Justin Allgaier rimane col #7 e infine la vettura #5, dopo una breve trattativa col team di BJ McLeod, diventa la #8, numero caro a Dale Jr. Su questa vettura ci saranno Zane Smith (otto gare), Jeb Burton (cinque), Ryan Preece (quattro), Ryan Truex (quattro), Spencer Gallagher (tre) e lo stesso Dale Jr. per il throwback di Darlington; rimangono ancora scoperte otto gare.
- Il GMS Racing protagonista a livello manageriale. Prima è stata annunciata un’alleanza trasversale fra Truck, Xfinity e non solo con il JR Motorsports nella ricerca di giovani talenti da portare in Cup Series. Poi invece è stata resa nota un’estesa alleanza tecnica con quattro piccoli team della Truck Series (JAR, Niece Motorsports, AMR e KBR, oltre a proseguire quella con l’Halmar-Friesen), i quali riceveranno aiuto materiale e aggiornamenti per migliorare le loro prestazioni.
- Notizie di mercato dalla Xfinity Series. Partendo dalle conferme “inutili”, Brandon Jones correrà ancora sulla #19 del Joe Gibbs Racing; interessante la notizia invece che sulla #18 per otto gare ci sarà Riley Herbst, terzo nella ARCA Series nel 2018 e sesto al debutto in Xfinity Series in Iowa sulla stessa vettura del JGR. Jeremy Clements, vincitore a sorpresa a Road America nel 2017, tornerà ancora in pista con il suo team personale per dare la caccia ad un’altra qualificazione ai playoff. Ray Black Jr., uno dei piloti che causano più caution con Vinnie Miller, torna al SS-Green Light Racing dove ha già militato nel 2015-17 e guiderà la vettura #07; il suo compagno di squadra sulla #08 sarà Gray Gaulding. Josh Bilicki farà compagnia ai già annunciati Ryan Sieg e Jeff Green al RSS Racing. Chad Finchum, come parzialmente annunciato nelle settimane scorse, è stato confermato al MBM Motorsports, dove correrà ancora una volta per tutta la stagione. Allo stesso modo Josh Williams rimane sulla #36 del DGM Racing.
- Notizie di mercato dalla Truck Series. Anche qui conferme “inutili”: Todd Gilliland sarà di nuovo sulla vettura #4 del Kyle Busch Motorsports, il cui titolare – a quota 51 vittorie nella serie, tante quante Ron Hornaday Jr. – andrà alla caccia del record assoluto ad Atlanta, Las Vegas, Martinsville, Texas e Charlotte, disputando quindi cinque (il numero massimo a sua disposizione) delle prime otto gare gare in campionato. Sul Truck #51 ci sarà poi una rotazione di piloti di cui è stato annunciato al momento solo Brandon Jones per altre cinque gare. Austin Theriault correrà sulla #92 del Ricky Benton Racing a Daytona e in altre tre gare. Jesse Little tornerà col suo team personale, ma punta ad incrementare le gare a cui parteciperà fino ad un numero di 12-15 rispetto alle 9 del 2018. Un gradito ritorno è invece quello di Brennan Poole, che disputerà l’intera stagione sulla #30 dell’On Point Motorsports, che nel debutto a stagione inoltrata a Bristol aveva stupito per la velocità espressa. Nelle prime tre gare della stagione sulla #44 del Niece Motorsports ci sarà il veterano Timothy Peters, con la speranza che sia presente anche nelle corse successive.
Immagini: GettyImages per nascar.com; twitter.com/KauligRacing
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