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NASCAR | Playoff Cup Series 2019: gli scenari in vista di Indianapolis

di Gabriele Dri
NascarLiveITA
Pubblicato il 5 Settembre 2019 - 14:00
Tempo di lettura: 9 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
NASCAR | Playoff Cup Series 2019: gli scenari in vista di Indianapolis
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“Back home again in Indiana” in chiusura di regular season per la seconda e ultima volta. Infatti dal prossimo anno la Brickyard400 si sposterà ancora nel calendario scambiandosi con la gara estiva di Daytona. Domenica sera (h 20:00) a Indianapolis si chiuderà la prima fase del campionato, quella che decide i 16 piloti che accedono ai playoff. I nomi di 14 di essi sono già noti, per gli altri due bisognerà aspettare la bandiera a scacchi. 17 piloti sono ancora in corsa ma l’attenzione di tutti si concentrerà su quattro vetture: la #14 di Clint Bowyer, la #41 di Daniel Suarez, la #6 di Ryan Newman e la #48 di Jimmie Johnson.

I 14 piloti già qualificati

Partiamo dal compito più semplice, ovvero dai 14 piloti che hanno già staccato il biglietto per contendersi il titolo. Il numero dei piloti già qualificati per i playoff è in linea con gli anni scorsi (erano 14 l’anno scorso e 13 nel 2017). Anche il numero di vincitori diversi è lo stesso del 2018, mentre quei 13 di un paio di stagioni fa avevano – incredibilmente – conquistato tutti almeno una gara. I piloti, ordinati come nella griglia playoff, sono: Kyle Busch, Denny Hamlin, Martin Truex Jr., Brad Keselowski, Joey Logano, Kevin Harvick, Chase Elliott, Kurt Busch, Erik Jones, Alex Bowman e i quattro che dopo Darlington si sono qualificati in base ai punti conquistati, Kyle Larson, Ryan Blaney, William Byron e Aric Almirola.

Questi i 14 piloti già qualificati con i playoff point da loro conquistati (escluso il bonus di fine regular season)

Nell’ultima colonna sono indicati solo i playoff point effettivamente ottenuti tramite vittorie e stage, ma non quelli derivanti dal bonus della regular season (15-10-8-7-6-5-4-3-2-1 per i primi 10 in base ai punti conquistati) dato che l’unico certo di riceverne il numero esatto è Kyle Busch, il quale ha matematicamente vinto per il secondo anno consecutivo la stagione regolare visti i 64 punti di vantaggio su Joey Logano. Tutte le altre posizioni sono ancora da decidere e quindi la griglia playoff dopo il reset dei punteggi è ancora incerta.

I due posti ancora disponibili

25 gare, oltre 9600 miglia percorse e invece siamo come al punto di partenza di sette mesi fa. Allora la parità era ovviamente a quota zero punti ed ora è a 617. Non sono state sufficienti 25 corse a separare Daniel Suarez e Ryan Newman e dunque sarà necessaria la 26esima e – tecnicamente – potrebbe non bastare neppure questa dato che le stage influenzano i punteggi finali e quindi anche dopo la Brickyard400 potrebbe esserci una situazione di equilibrio. Ma non è l’unica situazione in bilico, infatti sono ben quattro i piloti in lotta per gli ultimi due posti ai playoff. Dopo mesi di continui rimescolamenti e viaggi con l’ascensore su e giù per la classifica la situazione prima di Indianapolis è questa:

Colui che parte con la posizione di vantaggio è Clint Bowyer, ma il cuscino su cui può dormire sonni tranquilli è molto sottile, appena 8 punti quando in palio ce ne saranno ben 60 e addirittura 10 solo nella prima stage. Il pilota della #14 ha saputo riprendersi fra Bristol e Darlington (7° e 6°) dopo una estate orribile (una top10 in nove gare), condita anche da qualche incidente in cui non aveva colpa. Basterà per qualificarsi ai playoff? Probabilmente sì, ma dovrà evitare ogni guaio, dal primo giro delle libere a quello di rientro nel garage, altrimenti la situazione si complicherà.

Quindi l’attenzione sarà tutta (o quasi) su Daniel Suarez e Ryan Newman. Come detto partiranno alla pari, ma la loro condizione non è identica. Il messicano ci arriva col morale alto (tre top11 consecutive) ottenute dopo che lui e il suo team hanno eliminato ogni piccolo errore (ruote mal fissate, soste lente, eccesso di velocità in pit lane, strategie sbagliate totalmente) dalle loro gare, ma la macchia nera è ancora dietro l’angolo e questo, ancora più della poca esperienza, sembra essere il punto debole principale del team #41.

Dall’altra parte della barricata invece c’è il veterano Newman, il quale non avrà ottenuto ottimi risultati finora, ma da ogni gara ha ottenuto il massimo possibile sfruttando in ogni occasione tutti gli errori commessi dai suoi tre avversari. In tal modo, magari perdendo punti da uno ma guadagnando sugli altri due, Ryan si è mantenuto sempre a galla attorno al 16° posto. Questo fino alle ultime gare, quando la fortuna sembra avergli voltato le spalle. A Indy ci ha già vinto sei anni fa, ripetersi sarà dura ma una top10 decisiva è possibile.

Staccato, battuto e ammaccato (solo nella vettura, pare non nel morale) c’è Jimmie Johnson. Il sette volte campione è l’unico pilota che nella storia della Nascar si è qualificato per ogni edizione dei playoff dalla loro istituzione nel 2004 ad oggi. Vederlo escluso così, senza vittorie né acuti sarebbe un colpo terribile ma ormai la striscia negativa senza vittorie dura da oltre due anni e ben 84 gare. Da Daytona in poi è entrato in una spirale negativa (1 top15 in sette gare) che lo ha risucchiato fino in fondo al barile. A Darlington ha provato ad uscirne e ce l’aveva quasi fatta, ma poi è finito nel medium one ed i sogni di ribaltare la classifica sono svaniti. La situazione è migliorata solo in parte dato che deve recuperare 18 punti, tanti ma non troppi, e non più 26 come la scorsa settimana, ma il problema è che deve farlo su due piloti contemporaneamente e questo sembra lo scoglio più grande. E’ necessario appigliarsi alle quattro vittorie alla Brickyard400 ottenute in carriera, ma la presenza di Chad Knaus (già qualificatosi ai playoff con William Byron) al muretto è solo un ricordo del passato.

Come detto è possibile che la situazione di parità si verifichi anche a fine gara. Con la vittoria chiaramente uno dei quattro si qualificherebbe automaticamente ai playoff, dunque questo discorso riguarda chi dovrà lottare punto a punto. Il favorito in caso di equilibrio totale è Bowyer, visto che ha in archivio come miglior risultato un secondo posto contro il terzo di Suarez e Johnson ed il quinto di Newman. Clint ha anche altri buoni risultati, dunque anche se uno fra Daniel, Ryan o Jimmie ottenesse un secondo posto a Indy sarebbe difficile sorpassare la #14. Suarez a sua volta è in vantaggio su Newman di ben due posti, dunque in caso di parità ripetuta a Newman non basterebbe un terzo posto ma sarebbe obbligato ad arrivare secondo. Cervellotico invece il confronto fra Suarez e Johnson, i quali al momento hanno gli stessi tre migliori risultati (3°-4°-5°) e la #48 batterebbe la #41 solo al quarto tie-breaker (6° contro 8°). Ah, e poi Newman non ha digerito il contatto (lievissimo) ricevuto da Suarez a Darlington, quindi la contesa potrebbe risolversi “fisicamente”.

I piloti obbligati a vincere

Tutti gli altri piloti non hanno invece possibilità di ottenere la qualificazione ai playoff solo in base ai punti. Paul Menard, infatti, è 19° in classifica generale staccato di 69 lunghezze dalla coppia Suarez-Newman quando in palio ce ne sono ancora 60. Dunque ben 13 piloti saranno obbligati a vincere ad Indianapolis per strappare in extremis un biglietto per la top16 e l’unica condizione aggiuntiva che dovranno rispettare è, oltre ad aver disputato tutte le gare in calendario finora, quella di essere nella top30 in classifica generale. Tecnicamente tutti i piloti fino a Preece incluso hanno già spuntato questa casella, mentre per gli altri manca ancora la certezza matematica, ma il distacco fra Ragan 30° e Tifft 31° – soli cinque punti – fa sì che chiunque vinca sia quasi automaticamente anche nella top30 quindi, a conti fatti, bisogna vincere e basta senza fare ulteriori conti col pallottoliere.

Rimanendo invece razionali, bisogna valutare chi ha una chance reale di vincere a Indianapolis. Dei 13 piloti qui elencati soltanto in cinque (Menard, Buescher, Stenhouse, A.Dillon e Ragan) hanno vinto una gara in Cup Series in carriera, di questi solo tre hanno vinto su un circuito che non sia uno superspeedway e nessuno di loro in condizioni di gara regolari. L’unico ad aver vinto ad Indianapolis è stato Paul Menard nel 2011 sfruttando la strategia nel finale. Assieme a Menard a poter vincere domenica obiettivamente sono solo DiBenedetto, in uno stato di forma straordinario, e Austin Dillon, visto il supporto di un team importante come il RCR. Stenhouse e Buescher si stanno comportando bene, ma per vincere servirebbe decisamente di più. Tuttavia se venisse fuori una gara pazza come quella del 2017 allora chiunque potrà trionfare.

Le altre categorie

Nella Xfinity Series la gara di Indianapolis (sabato alle 21:00) sarà la penultima della regular season. Ad oggi, dopo 24 gare, i piloti già qualificati ai playoff sono otto, sei in base alle vittorie (Christopher Bell, Cole Custer, Tyler Reddick, Austin Cindric, Chase Briscoe e Michael Annett) e due per i punti ottenuti (Justin Allgaier e Noah Gragson). Per gli ultimi quattro posti sarebbero in corsa una decina di piloti, ma la verità è che i giochi sono già chiusi. Sugli stradali non ci sono stati vincitori a sorpresa e quindi Haley, Nemechek, Jones e Sieg hanno il biglietto già in tasca visto il divario tecnico fra i team più importanti e quelli di seconda fascia. A Indianapolis, dove gareggerà anche Kyle Busch e quindi le probabilità di vittoria si riducono, Tyler Reddick potrebbe vincere matematicamente la regular season (gli basta guadagnare 10 punti su Bell), Haley potrebbe qualificarsi ufficialmente per i playoff mentre tutti gli altri dovranno aspettare Las Vegas.

Nella Truck Series i playoff sono iniziati già 20 giorni fa a Bristol e poi hanno fatto tappa a Mosport. Nel prossimo weekend a Las Vegas si concluderà dunque il primo round che eliminerà due degli otto piloti dalla contesa per il titolo. Brett Moffitt ha vinto entrambe le gare e quindi al momento è l’unico pilota già qualificato al “Round of 6”, ma non è l’unico che può stare tranquillo, infatti in Nevada a Ross Chastain basterà un buon piazzamento nella top10 per avanzare. Con Tyler Ankrum invece chiamato all’impresa, l’attenzione sarà tutta su Friesen, Crafton, Hill, Enfinger e Sauter, cinque piloti verosimilmente in lotta per soli quattro posti.

Immagine: GettyImages per racingnews.co


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