Brembo

Indycar | Risultati incoraggianti dal primo test col windscreen

di Andrea Gardenal
Pubblicato il 9 Febbraio 2018 - 17:45
Tempo di lettura: 4 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Indycar | Risultati incoraggianti dal primo test col windscreen
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Il grande giorno è finalmente arrivato: i rookie test che si sono svolti ieri sull’ovale di Phoenix, in Arizona, sono stati il primo giorno di scuola non solamente per una manciata di piloti esordienti, ma anche per il famigerato windscreen che ieri è stato utilizzato in pista per la prima volta. A provarlo è stato Scott Dixon, il pilota più vincente tra quelli in attività, che ha così verificato in prima persona come cambia la visuale del pilota con il parabrezza davanti agli occhi.

Il primo riscontro in pista dopo i test al simulatore è stato positivo: Dixon ha utilizzato il windscreen in tre diverse condizioni di luce (pieno giorno, crepuscolo e notturna), senza mai riscontrare significativi problemi in termini di visibilità. Al fianco di questa nota, indubbiamente la più importante della giornata, è tuttavia emersa la necessità di implementare un sistema di ricircolo d’aria per evitare che all’interno dell’abitacolo le temperature si innalzino troppo. Al di là di questi problemi, la Indycar è pienamente soddisfatta dei risultati raggiunti e il test di ieri rappresenta un significativo passo in avanti nel percorso che potrebbe portare all’adozione del windscreen già sul finale di questa stagione.

Queste le parole che Jay Frye ha rilasciato al magazine RACER: “C’è ancora molta strada da fare, ma la giornata di oggi è stata eccezionale perché ci siamo concentrati interamente sull’ottica. L’abbiamo provato al simulatore e in galleria del vento, ma farlo con una macchina da corsa e con un vero pilota che ti restituisce i suoi feedback è un’altra cosa; Scott è uno dei migliori, quindi è stato fantastico ricevere le sue indicazioni. È stata una buona giornata“.

Abbiamo effettuato tre step – luce solare, crepuscolo e notturna – e se uno di questi non fosse andato bene probabilmente avremmo interrotto le prove. Siamo riusciti a completarli tutti e tre, quindi è andata bene. Abbiamo imparato alcune cose che ci aiuteranno molto in futuro, legate non tanto alla visibilità quanto al modo di implementarlo sulla macchina“.

Il prossimo step è legato ai test su differenti tipologie di tracciato, in particolare stradali e cittadini: “In base a quanto abbiamo visto al simulatore nei circuiti cittadini potremmo avere qualche problema in più, perché si corre più vicini agli ostacoli esterni, mentre sugli stradali gli spazi sono molto più aperti. Probabilmente il prossimo step sarà portare il windscreen su uno stradale o su un cittadino“.

Questi sono invece i primi commenti di Dixon dopo la prima parte delle prove, svoltasi col sole ancora alto sul cielo di Phoenix: “È una sensazione diversa quella di guardare attraverso qualcosa che è così spesso. Pensavo che avrebbe portato molti più problemi di distorsione, ma non è nulla di tutto questo: nessun problema per quanto riguarda i riflessi delle luci. La cosa più strana è sentire quanto è silenzioso: non si sentono vibrazioni dovute al vento, la macchina si comporta in modo molto regolare“.

Avremo bisogno di un sistema di condizionamento perché all’interno della macchina non arriva il flusso dell’aria. Ciononostante onore alla Indycar: ci sono sicuramente alcune cose che possiamo migliorare, ma hanno fatto un buon lavoro e siamo fiduciosi che scopriremo altre cose questa notte“.

C’era qualche problema di visibilità quando il windscreen era più corto e si interrompeva prima di arrivare alla zona della visione periferica. Credo che per chi lo ha provato al simulatore sia stato un problema, quando provavano ad avvicinarsi al muro non riuscivano a capire quanto larga fosse la macchina. In un secondo momento il windscreen è stato allungato e sono stati presi dei provvedimenti per risolvere questo problema. Col windscreen si è costretti a guardare attraverso un materiale abbastanza spesso e ci vuole un po’ di tempo perché gli occhi si abituino“.

I risultati migliori sono stati ottenuti in notturna, come ha detto lo stesso Dixon al termine degli ultimi giri di prova: “Dopo le uscite precedenti ho sostituito la visiera e non so se questo ha cambiato qualcosa: in precedenza la situazione peggiore era nel passaggio dalle zone di luce a quelle d’ombra, mentre in notturna, in condizione di luce uniforme, mi è sembrato che in generale fosse più facile vedere. Non so se si pensava che ci potesse essere qualche problema coi bagliori delle luci di notte, ma non ho notato nulla“.

Questo l’onboard delle prove di ieri con Dixon al volante

 

Immagine di copertina da https://www.instagram.com/indycar/


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