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F1 | GP Canada: il caso non investigato Ricciardo – Bottas. Perché?

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 12 Giugno 2019 - 19:11
Tempo di lettura: 6 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
F1 | GP Canada: il caso non investigato Ricciardo – Bottas. Perché?
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Il caso Vettel – Hamilton durante il Gran Premio del Canada ha scatenato le opinioni di addetti ai lavori, tifosi ed appassionati per la penalità inflitta al pilota della Ferrari, costata la gara in favore del campione in carica inglese.

Riguardo l’operato dei commissari di gara in quel di Montréal c’è un altro episodio da segnalare che, però, non è stato preso in considerazione dal collegio dei giudici. Si tratta della difesa di Daniel Ricciardo su Valtteri Bottas nel corso dei giri tra il 35° ed il 39°. L’australiano e la Renault in generale sono stati protagonisti di un buon weekend e, nelle fasi centrali di gara, Ricciardo si è trovato con la pressione alle spalle della Mercedes del finlandese da gestire.

Abbiamo quindi recuperato il materiale necessario per documentare quanto successo ricordando, in principio, la regola secondo cui è permesso un solo cambio di traiettoria durante una difesa.

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PREMESSA

Prima di procedere con l’analisi è necessaria una doverosa premessa. Le velocità mostrate nella grafica posta sull’Halo nell’onboard di Valtteri Bottas non sono sincronizzate con il flusso video e risultano in anticipo di quasi mezzo secondo (480 millesimi, 12 fps su 25/sec). Si tratta di un problema ricorrente di cui ci si può rendere conto soprattutto nelle fasi di cambio marcia. Il numerino grafico al centro dell’Halo, che indica il rapporto inserito, aumenta o diminuisce prima del cambio effettivo sul volante. Quindi anche accelerazioni e frenate appaiono graficamente prima rispetto alla realtà.

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GIRO 35

Il primo tentativo di sorpasso di Bottas avviene durante il 35° passaggio. Il finlandese affronta più stretto il tornantino che immette nel lunghissimo dritto di ritorno per lanciarsi all’inseguimento della Renault. 

Bottas arriva al punto di azionamento del DRS e, così, apre l’ala mobile con la scia che già da decine di metri si fa sentire. In questo momento Ricciardo è già leggermente più interno rispetto ad una traiettoria normale.

I due piloti giungono alla leggera piega verso destra che immette nella parte finale del rettilineo, con l’australiano che si tiene sulla destra. Bottas è decisamente vicino al posteriore della Renault.

A questo punto l’australiano, sfruttando la piega, si porta al centro della carreggiata spiazzando il finlandese, che deve ricorrere ai freni per due volte (noi mostriamo un solo fotogramma). Tenete sempre presente che la grafica dell’Halo è in anticipo rispetto all’immagine. 

Ricciardo si porta quindi più a sinistra, mentre Bottas torna sul gas dopo essere sceso da 311 a 289 km/h.

Prima della chicane che immette sul traguardo, però, il pilota della Renault effettua un altro cambio di direzione per proteggere l’interno dal ritorno della Mercedes che, nel frattempo, ha riaperto l’ala mobile tornando ad oltre 310 km/h.


Alla fine del rettilineo la Renault è chiaramente all’interno rispetto alla Mercedes, che deve quindi desistere dal primo tentativo di sorpasso.

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GIRO 37

Il secondo tentativo di Bottas di superare la Renault avviene due giri più tardi. In questa occasione gran parte dell’azione viene ripresa dall’elicottero. La differenza in questo caso è la presenza di una Williams doppiata che permette non solo a Bottas di usare il DRS ma anche a Ricciardo.


L’australiano si tiene subito all’interno una volta uscito dal tornantino.

Al punto di attivazione del DRS, rispetto a due giri prima, si è portato al centro della carreggiata.

Sulla piega a destra che immette nell’ultima parte di rettilineo Ricciardo si riporta ancora all’interno.

Successivamente lascia sfilare la Renault verso l’esterno con la Mercedes che si avvicina.

Qui arriva il cambio con il quale prima si porta al centro, con Bottas ormai vicinissimo, per poi spostarsi completamente a destra (come da camera car di Bottas).

Anche in questo caso il tentativo termina con un nulla di fatto.

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GIRO 39

Il terzo tentativo di Bottas di guadagnare la quinta posizione va in porto ma vede l’australiano muoversi ancora più volte rispetto alle altre due occasioni.

Partiamo ancora dal tornantino: Bottas anche in questa occasione esce più stretto rispetto a Ricciardo.

L’australiano in accelerazione si tiene inizialmente ancora più a destra dei passaggi precedenti, andando con le ruote di destra oltre la riga bianca e sollevando diversa polvere alle sue spalle.

A questo punto la Renault si sposta al centro della carreggiata, con il finlandese che segue lo spostamento per continuare a sfruttare la scia dell’australiano.

Arrivati alla piega che conduce all’ultima parte di dritto la Renault si sposta ancora verso destra, seguita dalla Mercedes.

Passata la piega Ricciardo si riporta all’esterno con la Mercedes che, a DRS aperto, si avvicina ai 320 km/h.

Qui si nota l’anticipo della grafica rispetto alla realtà: la Renault si rimuove verso l’interno prendendo alla sprovvista Bottas, che mezzo secondo dopo questo frame (come specificato prima) premerà il freno. 

La velocità della Mercedes cala da 327 a 318 km/h con la Renault che si sta ancora spostando verso l’interno.

A questo punto, con la Renault davvero vicina ed ormai totalmente sulla destra, Bottas scarta in modo vigoroso verso sinistra per cercare lo spunto dalla parte opposta.

Questa volta il finlandese riesce ad affiancarsi ad una velocità sufficiente per portarsi davanti alla Renault prima della staccata.

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VIDEO

Ora le tre azioni vengono mostrate in video. Soprattutto nel 39° giro sono apprezzabili gli spostamenti continui della Renault per difendere la posizione.

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CONSIDERAZIONI

Gli eventi si sono verificati circa una decina di giri prima dell’episodio tra Vettel e Hamilton. Considerato che gli steward erano gli stessi è chiara la differenza di giudizio tra le due situazioni. Il rientro in pista del tedesco (a circa 80 km/h, come abbiamo documentato nella nostra analisi) ha richiesto dieci passaggi per essere considerato non sicuro mentre, come abbiamo visto, i diversi spostamenti di Ricciardo ad oltre 300 all’ora (volontari e non provocati da una sbandata), con seguenti e necessarie frenate di Bottas per evitare un contatto potenzialmente pericolosissimo, non sono nemmeno stati messi sotto investigazione.

Emerge quindi una discrezionalità poco comprensibile: un atto involontario provocato da un’uscita di pista viene sanzionato come non sicuro, mentre uno volontario e con una velocità tre volte superiore non viene nemmeno annotato. La rabbia dei tifosi ed il disaccordo della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori è quindi pienamente comprensibile.

Nel caso specifico è giusto ribadire che non è sbagliata la regola ma la sua applicazione. Partendo dal presupposto che si tratta di corse e che, quindi, i piloti dovrebbero essere liberi di correre e battagliare – entro limiti di scorrettezza chiari ed inequivocabili – i casi pertinenti al “push another driver off track” sono altri, ad esempio quello di Kevin Magnussen e Pierre Gasly a Baku nel 2018. Nell’episodio del danese si sfocia anche in una discreta pericolosità: anche allora, però, non fu preso alcun provvedimento.

Per quanto riguarda Vettel il fatto non sussiste nemmeno, perché tutta l’azione è incentrata sul recuperare la monoposto dopo l’uscita sull’erba e non sullo spingere Hamilton a muro. Nel caso di Ricciardo, invece, i continui cambi di traiettoria sono volontari e chiaramente mirati a difendere la posizione. Perché quindi non è stato nemmeno preso in considerazione? È da domande come questa, alle quali non si trova risposta, che parte l’indignazione.


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